Convergence di Jackson Pollock, il dipinto in movimento

Al liceo avevo un compagno di classe con una naturale predisposizione all’astrattismo. Intanto che la professoressa teneva lezione di greco o latino, lui, seduto all’ultima fila di banchi, aveva l’aria concentratissima sul quaderno, pareva intento a trascrivere parola per parola le spiegazioni dell’insegnante. Ma invece di prendere appunti, come ci si aspetterebbe da qualsiasi studente solerte, lo scapestrato riempiva pagine su pagine di aggrovigliatissimi disegni in penna, solitamente di un unico colore.

Non rappresentavano nulla, i suoi monocromi neri o blu, eppure lui ci metteva un impegno talmente profondo, una pazienza talmente certosina, da meritarsi comunque il plauso della professoressa. Bravo, gli diceva divertita, all’ultima versione di greco hai preso tre, ma il tuo talento pittorico ti garantirà lo stesso un posto sul Parnaso… Di lui, del mio vecchio compagno, terminato il liceo purtroppo non ho avuto più notizie, non so se il suo estro creativo lo abbia già condotto in alto, fino alle vette dell’astrattismo, oppure se il suo momento di gloria debba ancora arrivare. Rimango nondimeno fiducioso che un giorno, passando davanti alla vetrina di una galleria d’arte, oppure sfogliando la programmazione di un museo, mi capiterà di scorgere delle linee familiari, degli strambi ghirigori che mi riporteranno ai miei sedici anni, ai versi di Orazio e alle lunghe ore sui banchi di scuola.

Nel frattempo, consumandomi nell’imponderabile attesa di quella circostanza epifanica, ho trovato consolazione in un dipinto che vagamente ricorda gli eccentrici disegni di quello studente con poca voglia di studiare : Convergence, realizzato nel 1952 dall’artista americano Jackson Pollock. A rileggere la biografia di Pollock, si scopre che anche lui da giovane era insofferente all’istituzione scolastica. Espulso da più di una scuola d’arte, coltivò il proprio bagaglio culturale e la propria sensibilità visiva all’aria aperta, viaggiando, facendo incontri, esplorando le città e i grandi spazi americani, invece che restando nel chiuso di un’accademia.

Convergence
Jackson Pollock
1952. Olio su tela

Considerava quali suoi maestri i pellerossa che praticavano l’antica pittura con la sabbia, i muralisti messicani José Clemente Orozco e David Alfaro Siqueiros e i surrealisti d’origine europea, Marcel Duchamp in testa. Fu pertanto da fonti disparate, e soprattutto da un’incontenibile voglia di libertà, che Jackson Pollock ricavò l’ispirazione per la sua famosa invenzione : il dripping, tecnica pittorica consistente nel far sgocciolare il colore sulla tela disposta al suolo in posizione orizzontale, così da conferire uno stile personale al dipinto e al tempo stesso lasciare spazio alla pura accidentalità.

Concepito quando Pollock aveva quarant’anni ed era da molti ritenuto il più influente artista americano vivente, Convergence consiste allora in una complessa composizione cromatica apparentemente sconclusionata ma in realtà dotata di un proprio ritmo, una propria armonia, una propria coerenza. Schizzi, sgocciolii, impronte, chiazze, manate e impasti di colore si agglutinano sulla tela in maniera istintiva, passionale, selvaggia : ritraggono una danza, un movimento, il gesto stesso da cui sono scaturiti. Il gesto di dipingere, il gesto di creare.

Ma al di là delle eccezionali qualità artistiche, il quadro deve la sua grande popolarità presso il pubblico americano soprattutto a un fenomeno di costume, un prodotto derivato, qualcosa che oggi rientrerebbe nella categoria del merchandising. Nel 1964, infatti, otto anni dopo che Jackson Pollock aveva perso la vita in un incidente stradale, la neonata azienda newyorkese Springbok Editions ebbe l’audacia di lanciare sul mercato il puzzle Pollock Convergence. Chi mai si sarebbe cimentato nell’impresa, pensarono i dirigenti della Springbok Editions, chi mai avrebbe passato ore e ore nell’arduo tentativo di trovare il giusto incastro di quei 340 pezzi colorati ? Beh, gli americani risposero all’appello : in pochi mesi il puzzle fu venduto in grandissima quantità, centinaia di migliaia di esemplari, e sull’onda di questo imprevedibile successo il museo in cui il dipinto era ed è tuttora conservato registrò un notevole incremento delle visite. Oggi, poi, la sfida rappresentata dal puzzle di Convergence è ancora più ostica : 1000 sono i pezzi che ne compongono la nuova edizione proposta su Puzzle Arte, sito di vendita specializzato in puzzle artistici e divulgatore di aneddoti, informazioni e curiosità sulla storia dell’arte. In epoca pandemica, quando molti musei, spazi espositivi e luoghi culturali sono ancora chiusi fino a data da definirsi, c’è comunque un modo intelligente di trascorrere il tempo libero.

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