Love Forever : per Yayoi Kusama l’amore è per sempre

Ora che siamo nel pieno dell’estate e la tensione lavorativa inizia ad allentarsi, riesco finalmente a tirare un sospiro di sollievo e ripercorrere con calma il filo degli incontri fatti negli ultimi mesi. Il filo degli incontri, badate bene, non necessariamente con persone in carne e ossa – ovvero i pochi artisti in cui di tanto in tanto ho il piacere d’imbattermi. Incontrare un pittore, uno scultore, un architetto o un poeta significa prima di tutto entrare in relazione con una sensibilità particolare, e questo non può che avvenire per via interposta : è il frutto dell’attività creativa, un quadro, una scultura, un poema a rivelare parte o tutta l’identità dell’artista. Contemplare un dipinto, pertanto, bello o brutto che sia, equivale in un certo modo a scoprire la personalità del suo artefice. Che cosa è l’arte dopotutto, se non la rivelazione dell’intimità attraverso mezzi sensibili, ossia le opere d’arte stesse ?

Immagine persistente di donna
Immagine persistente di donna
Yayoi Kusama
2005. Serigrafia su tela

L’intimità, o meglio, la piccola porzione d’intimità che mi è stata recentemente dischiusa e di cui oggi voglio parlarvi è quella della pittrice giapponese Yayoi Kusama, incontrata a una mostra presso il Museo della Permanente di Milano. Pochi dipinti che mi hanno accennato al suo mondo, alla sua storia, al suo percorso artistico lungo ormai quanto una vita. Segni di primavera, Arrivo della primavera… i loro titoli sono evocativi, come evocativo quasi al limite del kitsch è il titolo della serie cui partecipano : Love Forever, ovvero l’Amore per Sempre.

La carriera dell’artista giapponese inizia in giovanissima età e in maniera alquanto sofferta. Nata nel 1929 a Matsumoto, città dell’entroterra giapponese, Yayoi Kusama si avvicina al mondo della pittura in diretta opposizione alla volontà famigliare : nel Giappone dell’epoca, infatti, il ruolo della donna era quello dell’angelo del focolare, e la prospettiva di vedere la propria figlia dedicarsi a colori e pennelli piuttosto che contrarre un bel matrimonio (ti sposi e ti sistemi : anche in estremo oriente vigeva la solita solfa) convinceva poco i genitori tradizionalisti.

Arrivo della Primavera
Arrivo della Primavera
Yayoi Kusama
2005. Serigrafia su tela

La fuga verso quella che allora era considerata la capitale dell’arte mondiale, la New York degli anni ’50, si risolve in un periodo difficilissimo per la giovane artista, un vero “inferno in terra” da cui Yayoi Kusama riesce a emergere dipingendo reti formate da tantissimi puntini su tele d’importanti dimensioni. È Infinity Nets, le reti dell’infinito, la prima serie di quadri dedicata al tema del perdersi nell’arte che tutto avvolge, cui seguirà la ancor più fortunata idea di Infinity Room, installazioni in cui i visitatori sono invitati a entrare e lasciarsi coinvolgere pienamente nell’esperienza artistica.

Come la sua connazionale Yoko Ono, la Kusama si lancia nella sperimentazione radicale, esibendosi in coraggiose performance o realizzando opere monumentali raffiguranti fiori e zucche giganti. Tra una collaborazione con il cantante inglese Peter Gabriel e un’altra con la casa di moda Louis Vuitton, l’artista giapponese impone a livello internazionale il suo stile eccentrico, coloratissimo, talvolta anche disturbante, rispecchiato per altro nel suo potente make-up e la sua capigliatura fluorescente.

Segni di Primavera
Segni di Primavera
Yayoi Kusama
2007. Serigrafia su tela

Ora non è mia intenzione dilungarmi sulla carriera di Yayoi Kusama, aver visto solamente un pugno di suoi quadri non mi dà diritto a farmene un’opinione generale. Ritorniamo allora alla serie Love Forever esposta pochi mesi fa alla Permanente di Milano : serigrafie su tela raffiguranti strane figure, alcune forme riconoscibili e altre apparentemente incomprensibili.

Fin da giovane, scrivevo poco sopra, Yayoi Kusama ha trovato nell’arte se non proprio un antidoto quanto meno un rifugio dalle pene imposte dalla vita, e questo ha spesso dato luogo a opere che della tristezza, del dolore, dell’angoscia di vivere paiono l’esatto contrario. La psichiatria la lasciamo agli psichiatri, a cui evidentemente l’artista deve confidarsi spesso dato che dagli anni ’70 risiede nel centro di salute mentale Seiwa di Tokyo, il luogo dell’arte è il luogo della fantasia, della pace, dell’abbandonarsi liberamente in se stessi. Il luogo dell’amore : profili umani, occhi, mappe immaginarie, suggestioni psichedeliche, paesaggi dell’impossibile… nei dipinti di Yayoi Kusama troviamo ciò che forse l’artista non è mai riuscita a trovare nel mondo reale, ma alla fine poco importa. L’amore, quello dipinto su tela, è il vero amore per sempre.

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2 risposte a "Love Forever : per Yayoi Kusama l’amore è per sempre"

    1. Yayoi Kusama è un’artista che conosco ancora poco, ma a quanto pare a livello internazionale è molto nota. Oltre che pittrice è anche poeta e scrittrice, possibile che abbia già scritto una propria biografia.

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