La strage di Dublino del 1974 ritratta da Rita Donagh

17 maggio 1974, il giorno in cui si consumò uno degli episodi più sanguinosi della storia d’Irlanda. All’epoca l’isola era già da diverso tempo divisa in due entità, la Repubblica d’Irlanda detenente buona parte del territorio e l’Irlanda del Nord, turbolenta area del Regno Unito allora in preda a violentissimi conflitti interni. Il motivo della contesa che dalla fine degli anni ’60 imperversava in questa zona poco più grande della regione Campania, era principalmente politico ma ammantato di un importante carattere etnico e religioso : ad affrontarsi tramite azioni paramilitari e attentati terroristici, fino a produrre veri scenari di guerriglia urbana, erano da una parte i nazionalisti irlandesi, per lo più cattolici, aspiranti all’indipendenza dal Regno Unito e a un’Irlanda unificata, e dall’altra le forze unioniste, di confessione protestante, favorevoli invece alla corona britannica.

Le città dell’Irlanda del Nord erano quotidianamente perturbate da insurrezioni, proteste collettive, omicidi e dure repressioni dell’esercito regolare britannico, ma il campo di battaglia talvolta si stendeva fino alle strade di Londra e Dublino, dove appunto avvenne la strage del 17 maggio 1974. Quel giorno, un venerdì, la capitale della Repubblica d’Irlanda era paralizzata da uno sciopero degli autobus, le automobili ingorgavano le vie cittadine e molte persone si erano trovate costrette a recarsi al lavoro a piedi. Alle 17:28, orario in cui solitamente impiegati e funzionari uscivano dagli uffici, un boato improvviso scosse la città : era l’esplosione di un’autobomba piazzata in un parcheggio di Parnell Street, cui seguiva una seconda deflagrazione alle 17:30 davanti a un grande magazzino in Talbot Street e una terza alle 17:32 in South Leinster Street, vicino alla sede del Parlamento ; meno di un’ora e mezza più tardi, a 110 chilometri di distanza, una quarta autobomba scoppiò nel centro di Monaghan, cittadina prossima al confine nordirlandese.

Il bilancio delle vittime fu devastante, facendo di questo quadruplice attentato la strage più mortifera nella storia nazionale : si contarono 33 morti (tra i quali un malcapitato uomo italiano) e oltre 300 feriti. L’opinione pubblica ne uscì sconvolta, le autorità irlandesi e britanniche condannarono l’attacco terroristico, tuttavia le indagini della polizia non riuscirono a identificarne i responsabili ; solamente nel 1993, in risposta a un documentario televisivo, l’organizzazione paramilitare nordirlandese d’ispirazione unionista Ulster Volunteer Force ammetterà la propria implicazione, negando peraltro la complicità dei servizi segreti britannici. La cultura popolare irlandese, aldilà delle diatribe politiche, è stata molto influenzata dall’eccidio del maggio ’74, tanto che ancora nel 2014 il gruppo rock U2 gli dedicava una canzone.

Spettatrice
Rita Donagh
1977. Olio e collage su tela

Ciò che interessa a noi appassionati d’arte è però un’opera risalente alla stessa epoca dei fatti, un quadro che la pittrice britannica Rita Donagh concepì nel 1977 ispirandosi a una foto di giornale. Domenica 19 maggio 1974, infatti, due giorni dopo il massacro di Dublino, il settimanale The Sunday Times pubblicò un articolo che ne descriveva i dettagli e una foto di Talbot Street appena sconquassata dall’attentato. In questa immagine in bianco e nero, tra i detriti prodotti dall’esplosione, si scorgeva un cadavere disteso al suolo e ricoperto da fogli di giornale ; pensato inizialmente che fosse il venditore ambulante di giornali, si scopriva poi trattarsi di una donna capitata al posto sbagliato nel momento sbagliato.

Il corpo privo di vita, nascosto da un improbabile sudario, suscitò una forte impressione in Rita Donagh, tanto da spingerla a ritrarlo in una serie di dipinti. Quello riportato qui sopra, Spettatrice, è una composizione di pittura figurativa e calcolato astrattismo : suddiviso in grandi riquadri, sottolineati da una spessa banda di colore nero, il quadro cerca di dare una struttura formale a un’esperienza emotiva altrimenti incontenibile. Come se ci si volesse illudere, parlando il linguaggio dell’arte, che il dolore fosse una pura questione di geometria.

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Una risposta a "La strage di Dublino del 1974 ritratta da Rita Donagh"

  1. Purtroppo il dolore non è una questione di geometria ma di materia, materia di cadaveri, corpi umani lacerati dalle bombe e dalla pazza guerra che è sempre disposta ad imperversare ovunque ci siano diseguaglianze ed odio irreparabile. Poi, l’artista concepisce la sua personale visione…

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