Appena me l’hanno comunicata, figuratevi, ho pensato che si trattasse dell’ennesima fake news, ovvero una di quelle notizie inventate di sana pianta : troppo bizzarra, troppo clamorosa per essere vera. Ci credereste, infatti, che Hillary Clinton si è recentemente recata a Venezia, in un supermercato del gruppo Despar, per visitare un’installazione artistica ispirata alle sue sciagurate vicende politiche ? Eppure le cose sono andate davvero in tal maniera.
L’ex first lady degli Stati Uniti d’America, moglie del chiacchieratissimo Bill Clinton nonché candidata democratica alle scorse elezioni presidenziali, a inizio settembre scorso era in viaggio per l’Italia con degli amici, vecchi compagni del liceo, quando uno di loro le ha messo la pulce nell’orecchio : nella famosa città lagunare, nell’ambito della Biennale d’arte contemporanea, è esposta un’opera che parla proprio di te : perché non andare a vederla ? E così, il 10 settembre 2019, Hillary Clinton ha visitato l’installazione HILLARY : The Hillary Clinton Emails, concepita dall’artista e poeta americano Kenneth Goldsmith e adesso presentata al pubblico presso l’ex cinema Teatro Italia riconvertito in punto vendita Despar.
L’opera di Goldsmith, a una prima occhiata, ha ben poco di artistico, consiste infatti in una massiccia scrivania di legno su cui sono collocati dei voluminosi registri del tutto simili ai vecchi elenchi telefonici ; solo leggendo la didascalia in margine all’installazione si scopre che il grande tavolo d’ufficio è in realtà una riproduzione di quello adibito a uso presidenziale all’interno della Casa Bianca, e che negli spessi quaderni ripostivi sono stampati i messaggi di posta elettronica che furono al centro del cosiddetto scandalo “emailgate”. Questa controversia, che a detta di molti costò alla Clinton le ultime elezioni presidenziali, fu sollevata nel maggio del 2016, cinque mesi prima che gli americani andassero al voto, ma la sua origine risale ancora più indietro nel tempo.
Nel periodo tra il 2009 e il 2013, scoprirono gli inquirenti, quando faceva parte della squadra del Presidente Barack Obama in qualità di segretario di Stato, Hillary Clinton ebbe la pessima idea di utilizzare per le comunicazioni ufficiali una casella di posta elettronica privata invece di quella assegnatale dal Dipartimento di Stato, mettendo così a repentaglio importanti informazioni segrete. L’opinione pubblica americana faticò non poco a digerire le spiegazioni della donna sull’irrilevanza dei messaggi email inviati, e questo, unito all’aggressiva campagna elettorale promossa dal rivale repubblicano Donald Trump, portò alla disfatta democratica del novembre 2016.
A tre anni dal celebre episodio, Kenneth Goldsmith ha voluto dimostrare l’effettiva innocuità delle centinaia di email incriminate stampandole su carta e mettendole a disposizione di tutti, addirittura della loro stessa autrice, che sedutasi alla copia della scrivania presidenziale esposta a Venezia ha passato quasi un’ora a rileggerle. Più che il contenuto dei messaggi, di per sé parecchio noioso e totalmente privo di allusioni ad affari spionistici e trame segrete, a provocare un leggero brivido è stata l’immagine d’Hillary Clinton in una posa mancata, quella di Presidente degli Stati Uniti d’America. Quale corso avrebbe preso, la Storia, se non fosse saltata fuori la faccenda emailgate ? L’intenzione di Goldsmith, realizzando HILLARY : The Hillary Clinton Emails, non era di fare della fantapolitica, ma la visita imprevista della Clinton alla sua installazione ha per qualche momento lasciato immaginare scenari alternativi, mondi paralleli, creando un cortocircuito tra realtà e finzione talmente eclatante da farmi gridare alla fake news. Magia dell’arte contemporanea.
Come volevasi dimostrare, tutti possono sbagliare anche gli individui più intelligenti e navigati e così anche Hillary è umana, troppo umana…Goldsmith, altrettanto intelligente, ha lasciato immaginare attraverso la sapiente scenografia, la sconfitta leader nel ruolo lungamente ipotizzato. Corsi e ricorsi nella storia della politica e dell’arte…