Ecco, questa me la sono persa. La bellissima mostra sul pittore irlandese Francis Bacon e i suoi maestri, tenuta da settembre 2016 a gennaio 2017 presso il Museo Guggenheim di Bilbao. Un’opportunità non solamente per ammirare dal vivo alcuni capolavori del mio artista preferito, nonché di altri grandissimi talenti come Pablo Picasso o Diego Velázquez, ma anche per scoprire una delle più intriganti strutture museali presenti in Europa.
Appartenente alla Fondazione Solomon R. Guggenheim e progettato dal celebre architetto canadese Frank Owen Gehry, il Museo Guggenheim di Bilbao è un’enorme opera artistica, più importante talvolta degli stessi quadri, sculture e installazioni che vi vengono ospitati. Luogo di culto per appassionati d’arte e architettura provenienti da tutto il mondo e situato in un vecchio distretto industriale della città basca, nel 2016 il museo ha compiuto il suo 19° anniversario, e per l’occasione l’azienda tedesca Expondo ha deciso di realizzare un’infografica che ne illustra le peculiarità.
Anche a vederlo da distante, o semplicemente in fotografia, il Guggenheim spagnolo colpisce per una caratteristica inconfondibile. Il metallo: l’edificio pare una scultura in metallo di formato colossale. L’aspetto avveniristico e patinato del museo, il cui colore pare armonizzarsi con le condizioni climatiche esterne, è dovuto ai moltissimi pannelli di titanio che assieme alla pietra calcarea e il vetro ne rivestono la struttura esteriore, creando un particolarissimo affastellamento di superfici sinuose e scintillanti che si riflettono nelle acque del fiume Nervion o dell’adiacente laghetto artificiale. Magia dell’architettura: a seconda della prospettiva da cui lo si guardi, l’edificio può ricordare una nave, un pesce, oppure, se osservato dall’alto, un enorme fiore.Una costruzione, quella del Guggenheim spagnolo, che è partita da un’idea di Frank O. Gehry (il quale ha dovuto ricorrere addirittura a un programma di progettazione normalmente usato nell’industria aerospaziale) e si è concretizzata grazie a quattro anni di duro lavoro, dall’ottobre 1993 all’ottobre 1997,
da parte di operai e scalatori specializzati nell’adattare le sottilissime lamiere metalliche alle pareti dell’edificio. Ciliegine sulla torta, circondano il museo sculture e installazioni di alcuni dei più influenti artisti moderni e contemporanei: Louise Bourgeois, Eduardo Chillida, Jeff Koons o Yves Klein, a cui si deve la Fontana di fuoco e nebbia integrata al laghetto artificiale.
Ma dentro al museo, che cosa si trova ? Superato l’ingresso, il visitatore accede subito a un grande spazio interno chiamato Atrium. Rischiarato dalla luce naturale che filtra attraverso le alte pareti vetrate, l’Atrium funge da punto di collegamento tra i tre piani dell’edificio, oltre che da area espositiva complementare alle venti gallerie del museo.
Venti gallerie, ho scritto bene, alcune rispettose delle proporzioni architettoniche e altre dai volumi scombinati: tutte comunque funzionali a valorizzare le numerose opere esposte nel Guggenheim di Bilbao, che nel corso degli anni ha dedicato mostre ai maggiori creativi dalla seconda metà del XX secolo fino ai giorni nostri.