Kaunas, Lituania. Non che questa cittadina baltica offra poco da vedere, ma il freddo e la pioggia con cui siamo stati accolti scoraggiavano il gironzolare tra i vicoletti di mattoni e le case dai tetti bassi. Paese che vai, clima che trovi : la primavera lituana ha poco in comune con le abitudini latine.

Mikalojus Konstantinas Čiurlionis
1907. Pastello su carta
Incespicando tra fango e pozzanghere, dalla stazione dei pullman siamo quindi arrivati al museo dedicato a uno dei più grandi (forse il più grande tra i grandi) artisti lituani della storia. Mikalojus Konstantinas Čiurlionis, compositore e pittore vissuto a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo : un uomo che in soli dieci anni di carriera artistica produsse circa quattrocento composizioni musicali, trecento dipinti e stampe e numerose opere letterarie. Un talento talmente estroso, inquieto e instancabile da implodere all’età di trentasei anni, stroncato da quello che oggi va di moda definire burnout e gli psichiatri dell’epoca chiamavano semplicemente esaurimento nervoso. E dire che malgrado le mostre dedicategli dal Museo d’Orsay di Parigi e il Palazzo Reale di Milano, questo straordinario artista lituano resta ancora poco conosciuto in Europa occidentale.
Nato il 10 settembre 1875 nel villaggio di Varéna, Lituania meridionale, Čiurlionis si avvicina all’universo musicale poco più che bambino, quando il padre organista di chiesa gli insegna a suonare il piano e l’organo. Giovane prodigio della musica, Mikalojus si cimenta nella pratica anche di altri strumenti e nell’esecuzione canora, ottenendo nel 1894 l’ammissione al prestigioso Conservatorio di Varsavia, nella vicina Polonia. Diplomatosi in composizione e finalmente abilitato all’insegnamento, si mantiene dando lezioni di musica e pubblicando i primi poemi sinfonici, tra i quali i famosi Nella Foresta e Il Mare.

Mikalojus Konstantinas Čiurlionis
1904 / 1905. Pastello su carta
La sua implacabile curiosità e la sua generosa vena creativa, tuttavia, debordano i confini del campo musicale : profondo è il suo interesse per le scienze naturali, la filosofia, l’astronomia, la psicologia e la letteratura, e sempre va maturando la passione che fin da giovane affianca quella per la musica : l’attività pittorica, coltivata inizialmente come puro svago intellettuale, diviene con il tempo un’occupazione più intensa, soprattutto a partire da quando, nel 1904, Mikalojus Čiurlionis decide d’iscriversi alla Scuola d’Arte di Varsavia.

Mikalojus Konstantinas Čiurlionis
1906 / 1907. Tempera su carta
Compone, suona, insegna, scrive e dipinge. Čiurlionis pare non fermarsi mai. Ma da dove muove quest’inesauribile vitalità inventiva ? A motivare il giovane artista non è la fame di denaro, né il desiderio di vedere il proprio nome sulle prime pagine dei giornali. Malgrado l’intenso lavorare, farà sempre fatica a sbarcare il lunario, e per lui la notorietà non arriverà che postuma. Né per i soldi, né per la gloria. E allora per che cosa ?
Mikalojus Konstantinas Čiurlionis vive in un’epoca in cui esistono ancora uomini (e donne) capaci di votarsi al sacrificio in nome dell’ideale artistico : eredità, questa, tramandata da uno spirito romantico ancora aleggiante all’alba del ventesimo secolo. Un romantico. Čiurlionis è uno degli ultimi romantici moderni, pronto a rifiutare la vita tranquilla offertagli da un comodo posto d’insegnante presso il Conservatorio di Varsavia per consacrare, a detta di lui stesso, le sue opere passate future alla cultura lituana. Come nella musica, anche nella pittura Čiurlionis è al centro della creazione di un’identità artistica lituana, partecipando attivamente all’istituzione dell’Unione degli Artisti Lituani e curandone le prime tre esposizioni. Tra Varsavia, Vilnius e San Pietroburgo, nella Russia zarista, si fa promotore di una legittimazione culturale nazionale allora nascente.

Mikalojus Konstantinas Čiurlionis
1906 / 1907. Tempera su carta
Ma i suoi quadri, che cosa rappresentano ? Realizzati perlopiù tra il 1903 e il 1909, durante le vacanze estive presso la casa dei genitori a Druskininkai, nel sud della Lituania, sono un amalgama di diverse correnti artistiche diffuse nell’Europa d’inizio secolo, in particolar modo il Simbolismo, l’Art Nouveau e l’Astrattismo degli esordi, ma nondimeno esibiscono una loro affascinante singolarità.
Come molti pittori suoi connazionali, Čiurlionis ama i paesaggi, i grandi spazi, la vita all’aperto. Il tema naturale percorre quindi tutta la produzione dell’artista lituano : il riflesso nelle acque dei laghi, le foreste, le montagne, il fruscio tra gli alberi, lo sbuffo delle nuvole, l’infinità del mare… la Natura, l’imponente Natura è una forza meravigliosa che atterrisce, ammaglia, sovrasta, rapisce l’uomo. Fonte di estasi, inquietudine, sorpresa, fonte di quella stranissima sensazione cui i filosofi del ‘700 davano il nome di Sublime.
Ma la stessa Natura, nei dipinti di Čiurlionis, sta sempre un passo avanti alla comune concezione del reale : la sua è una Natura poco naturalistica. I cumuli nuvolosi, nel quadro Pensieri, fanno venire in mente delle navi, riproduzioni oniriche o pure astrazioni emanate da quella lontana e minuscola imbarcazione appoggiata sulla piatta distesa marina. Il cielo, nell’ipnotico Serenità, è lo specchio dove si riflettono le placide onde acquatiche, riverberanti a loro volta l’erto promontorio boscoso.

Mikalojus Konstantinas Čiurlionis
1905. Pastello su carta
Ci sono elementi, dettagli, sfumature nei dipinti di Mikalojus Čiurlionis che paiono emanare un’energia soprannaturale, un’energia quasi mistica, che talvolta vira la composizione intera verso una dimensione fantastica. Come la candela in Verità, la cui luce permette a un misterioso personaggio (e a noi spettatori della scena) di scoprire delle strane creature svolazzanti : forse i suoi sogni, forse i suoi demoni. O forse, in un’altra prospettiva, le idee vagabonde svelate dal lume della ragione.

Mikalojus Konstantinas Čiurlionis
1909. Tempera su carta
Portate avanti parallelamente, la carriera musicale e l’attività pittorica di Čiurlionis vengono presto a influenzarsi vicendevolmente. Un artista, Čiurlionis, che dipinge con il grammofono acceso ? Eh, dai, quasi ci siamo. I manuali di retorica la chiamano sinestesia, la contaminazione di due piani sensoriali distinti (in questo caso, quello uditivo e quello visivo) volta a creare figure nuove, inaspettate, complete. L’intenzione dell’artista lituano non è però “dipingere la musica”, ma applicare al proprio stile pittorico suggestioni tipiche del linguaggio musicale.
Un colore, la sua intensità, la sua nitidezza rimandano quindi al volume di un suono, la sinuosità di una linea evoca un ritmo musicale, regolare o spezzato, la posizione di un dipinto all’interno di una serie conta quanto quella di un brano musicale all’interno di una sinfonia. Da questa interessante sperimentazione nascono le serie di quadri dai titoli sinfonici, Sonata, Fuga, Preludio, dove motivi leggendari e fiabeschi vengono messi in chiave musicale, come la Sonata N° 7 (Sonata delle Piramidi), o ridotti talmente all’essenziale da creare delle forme quasi astratte, come il quadro Fuga del 1908. Uno stile pittorico, musicale, artistico, quello di Čiurlionis, che dai lontani paesi baltici saprà interpretare, talvolta addirittura anticipandole, alcune delle tendenze che nel corso del ventesimo secolo coaguleranno nella grande corrente del modernismo.

Mikalojus Konstantinas Čiurlionis
1908. Tempera su carta
Ma che ci sei andato a fare, in Lituania ? mi domandavano gli amici al mio ritorno da questa insolita meta turistica. Quando rispondevo loro di aver visitato un bellissimo museo dedicato a un importante artista chiamato Mikalojus Čiurlionis (sicuramente sbagliandone la pronuncia), mi guardavano in maniera perplessa. I più maliziosi, poi, azzardavano quasi un sorriso di scherno : e va bene, lo ammetto, tentavo goffamente di difendermi, quello che si dice sulle donne dell’est… Ah, ecco ! esclamavano quelli trionfanti.
L’artista esprime dimensioni private sdoganandole nel pubblico fruire (se fruitori ci sono ancora) né per soldi, né per la gloria, ma in nome del libero pensare e creare. Ciurlonis è musicista e poeta dell’immagine onirica che fluttua al di sopra di ogni impedimento terreno…
Mi piace l’idea dell’arte come strumento di libertà.