La degenerazione di Parsifal, la degenerazione di questo blog

cane-degeneratoNon so voi, mai io talvolta faccio davvero fatica. Probabilmente è colpa mia, o forse si tratta semplicemente di qualcosa più forte di me. Mi giro, mi sforzo, mi torco e mi distendo, ma il risultato è sempre quello : talvolta faccio davvero troppa fatica. Roba da convincermi a chiudere definitivamente questo blog, e aggregarmi al nutrito gregge di quelli che “io l’arte contemporanea non la capisco”. Sì, perché di quando in quando capita anche a me di sentirmi uno di loro.

L’ultima volta è stata settembre scorso, al Museo del Novecento di Milano. Bellissimo museo tra l’altro : da Pellizza da Volpedo agli artisti dei giorni nostri, passando per i grandi nomi del ‘900 italiano come De Chirico, Fontana, Boccioni e Guttuso. E tra cotali maestri, possibile che sia riuscito a trovare un motivo d’inquietudine, un dettaglio capace di mettere a repentaglio le mie certezze ? L’oggetto del contendere è un’installazione realizzata da un artista italiano contemporaneo, il pesarese Francesco Gennari.

Ambito e riverito, il Gennari : specializzato in opere combinanti materiali di diversa natura, all’età di 42 anni si è già costruito una reputazione a livello internazionale esponendo in Italia, Francia, Germania, Spagna, Svizzera, Stati Uniti e via discorrendo. Tanto di cappello a lui, e tanto di cappello a coloro che lo comprendono : davanti al suo La degenerazione di Parsifal (natività), io non ho potuto che levare le braccia in segno di sconfitta.

La degenerazione di Parsifal (natività)
La degenerazione di Parsifal (natività)
Francesco Gennari
2005 – 2006. Vetro, legno, farina, morsetti in acciaio inox

Un’installazione, scrivevo, un assemblaggio di vetro, legno, farina e morsetti di acciaio inox. A prima vista potrebbe sembrare quel che resta di una scultura in marmo, poi invece scopro che si tratta del risultato finale di un esperimento creativo. Un traguardo artistico : potremmo definirlo così. Francesco Gennari ha costruito un piccolo contenitore composto da cinque pareti tenute insieme da dei morsetti, e l’ha poi riempito di farina. Ebbene ? Aspettate, non è finita qui. La struttura contenente la materia pressata è stata aperta, lasciando che il cubo di farina si disgregasse e assumesse forme completamente casuali, indipendenti dalle intenzioni dell’artista.

Il pubblico, in questa maniera, davanti a La degenerazione di Parsifal (natività), viene messo in condizione di assistere all’evoluzione spontanea dell’opera d’arte : chissà come si sfalderà la farina pressata ? La trasformazione estetica della scultura viene lasciata in balìa di una volontà sovraumana, e qui a ognuno è permessa libera interpretazione. I credenti ci vedranno il disegno di Dio, gli scienziati le leggi della natura, gli scettici il semplice caso. Voi cosa ci trovate ? Dal canto mio, continuo a fare veramente molta fatica. Vi prego, aiutatemi voi : forse siete più forti di me.

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