Un forno carbonizzato, un bicchiere vuoto, un gelato sciolto, una lampadina fulminata, un fiore appassito… potrei continuare a lungo. Chissà che non venga anche a me l’ispirazione giusta per un’opera d’arte. E allora ricominciamo, ma più alla svelta : una serratura scassinata, un frigorifero scongelato, una batteria scarica, un forziere aperto, uno specchio infranto, uno scafandro galleggiante… NO ! lo scafandro galleggiante non vale : ci ha già pensato qualcuno prima di me.

Gregory Forstner
2009. Olio su tela
Si chiama Gregory Forstner, e suo è il dipinto Blown to surface. Apparso in superficie, o meglio : risalito in superficie. Che cosa ? Un palombaro, o forse quel che ne resta. La pesante armatura di un sommozzatore degli abissi, un grosso scafandro in balia delle onde marine. Galleggia, va alla deriva : per incagliarsi un giorno in chissà quale spiaggia, oppure per continuare a vagare tra i flutti, consumato a poco a poco dalla salsedine. Certo che per concepire un’immagine talmente inquietante bisogna averne viste di cotte e di crude, o quantomeno avere una bella fantasia. Delle due ipotesi terrei per buona la seconda, anche se la prima non è del tutto da buttare.
Un artista giramondo, il nostro Gregory Forstner. Nato in Camerun nel 1975 da padre austriaco e madre francese, viene fulminato dalla vocazione artistica all’età di 15 anni durante un soggiorno di studio a Key West, in Florida. Il sole e le spiagge tropicali hanno un effetto inatteso sul giovane Gregory, che invece di convertirsi in surfista o aitante bagnino (benché il physique du rôle non pare mancargli) decide di imparare le arti applicate prima a Vienna e poi a Nizza. Oggi vive e lavora a New York, le sue opere sono esposte in mostre e collezioni in Francia, Germania e Stati Uniti.
Lo scafandro galleggiante, dipinto a pesanti colpi di spazzola su una tela larga più di 2 metri, si trova attualmente al Museo di Grenoble. Le tinte forti, la materialità dell’acqua, lo stretto spicchio di cielo : quasi un paesaggio lunare, forse una visione onirica. In quale angolo di memoria Gregory Forstner è andato a pescare questa immagine ? Leggendo scopro che il padre dell’artista faceva di mestiere il sommozzatore, e questo finisce per spiegare molte cose. Uno scafandro privo di vita abbandonato alla mercé dei flutti : il ritratto di papà.
questo è un bel dipinto…qui c’è emozione…
Sono contento che ti piaccia. A me hanno colpito soprattutto la scelta insolita del soggetto e l’atmosfera inquietante, quasi lunare.
esattamente Richard..hai colto nel segno…un abbraccio caro..buona Domenica