
Giuseppe Banchieri
1956. Olio su tela
A Milano piove sempre. Milano è una città grigia. Milano ? Ma che freddo ! A Milano non c’è il mare. I milanesi sono gente antipatica. Milano culla di tangentopoli. Milano tutte chiacchiere. L’aria di Milano è fetida. A Milano ormai solo cinesi. Il Colosseo non sta a Milano… Potrei continuare ancora a lungo : sul capoluogo lombardo ne ho sentite davvero di tutti i colori. Per farla breve, tuttavia, preferisco proporvi un bel quadro che ho scoperto recentemente alla Permanente in via Turati, sempre a Milano. Tetti di Milano, del pittore (milanese) Giuseppe Banchieri. Uno scorcio della città negli anni ’50, ovvero un condensato di tutti gli stereotipi sull’urbe meneghina. Il cielo plumbeo, le strade bagnate dalla pioggia, l’aria carica di smog, gli edifici grigi, nessun passante per le strade : ma la gente dove sta ? Al lavoro, sono tutti al lavoro. La Milano di sessant’anni fa: prima delle mazzette, prima degli aperitivi, prima dei solarium, prima delle sfilate, prima dei pettegolezzi… Che cosa c’era a Milano prima di tutto questo ? Pirelli, Breda, San Carlo, Banca Popolare di Milano, Rizzoli, Fiat (ah, no, quella stava a Torino), Bracco, Falck, Montedison… Alcuni sono rimasti, altri sono partiti, qualcuno invece non c’è più. La Milano degli anni ’50, quella dipinta da Giuseppe Banchieri : la Milano che non c’è più, quella che piace a me.