L’artista e il suo modello

D’accordo che questo non è un blog di cinema, ma il film che ho visto venerdì scorso penso che meriti un piccolo spazio. Bene, direte voi, iniziamo ad allargarci ? Di questo passo, dall’arte contemporanea ci ritroveremo a parlare di giostre e pop-corn. Se mi lasciate spiegare un momento vi rivelerò la ragione della mia piccola licenza. Anzi, vi rivelerò semplicemente il titolo del film in questione. L’artiste et son modèle, in italiano L’artista e il suo modello. Ah, ok, se è un film che parla d’arte allora ci può stare. Vi ringrazio.Artista e il suo modello

Da dove viene questo film ? Dato che si tratta di una produzione spagnola, direi che è un film spagnolo. D’altro canto, visto che è stato girato in Francia e il suo protagonista Jean Rochefort è francese, potremmo considerarlo piuttosto come un film francese. Sì, ma con il regista madrileno Fernando Trueba come la mettiamo ? E va bene, allora diciamo che L’artista e il suo modello è un film a cavallo tra Francia e Spagna, proprio come il villaggio sui Pirenei dove è ambientato. In questo paradiso agreste, quasi incontaminato dalla tragedia della Seconda Guerra Mondiale che sta devastando l’Europa, abita un vecchio scultore, burbero e affaticato dalla vita, che da qualche anno pare aver perso l’ispirazione artistica. Un giorno, per caso, al mercato del villaggio, la sua compagna (una rediviva Claudia Cardinale) incontra una giovane spagnola fuggita da un campo di rifugiati catalano (Aida Folch) e decide di condurla a casa per presentarla all’artista. Lui, dopo qualche resistenza iniziale, scoprirà nella indocile ragazza la nuova musa per la sua opera definitiva ; lei, invece, troverà nell’anziano signore talvolta un po’ goffo il mentore che l’inizierà al gusto per l’arte e le svelerà che l’olio di oliva è una delle due prove dell’esistenza di Dio (questa, lo so, sembra uscita da una pubblicità dei Fratelli Carli ma è farina del sacco del regista e dello sceneggiatore Jean-Claude Carrière). Una storia di amore e morte, di dolce amore e dolcissima morte, questo L’artista e il suo modello, fotografata in un meraviglioso bianco e nero – alla faccia di tutti quelli che storcono il naso davanti ai film in bianco e nero. Il regista dice di averlo dedicato alla memoria del fratello scultore, scomparso nel 1996, mentre i critici (che conoscono il film meglio del regista stesso) scorgono nel protagonista i tratti di quello che probabilmente fu l’artista più famoso del ventesimo secolo, Pablo Picasso. Cosa posso aggiungere ? Mi auguro che L’artista e il suo modello arrivi anche in Italia, e mi auguro soprattutto di avervi trasmesso la curiosità di andarlo a vedere.

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