Bambina rovina scultura ad Art Basel. E allora ?

Il limite di molte persone, nella comprensione dell’arte contemporanea, ha un’origine molto semplice : spesso viene percepito l’obbligo di porsi troppe domande di fronte a opere all’apparenza amorfe, lambiccate o semplicemente brutte. Ma questo che cosa significa ? E con questo, invece, l’artista che cosa intendeva comunicare ? Ma questo perché è così e non cosà ? Persuadetevi, gente, che molti artisti non sanno che pesci pigliare, e pertanto i loro lavori riflettono il caos o il vuoto interiore : sono l’espressione del nulla. Detto in altri termini, se un dipinto, una scultura, una fotografia o un’installazione vi paiono amorfe, lambiccate o semplicemente brutte, è perché sono davvero amorfe, lambiccate o semplicemente brutte.

Il guaio è che di frequente, per paura di sembrare zotici o ignoranti, molti appassionati d’arte preferiscono non esternare un giudizio negativo, o anche un giudizio qualsiasi, su di un’opera che trovano insignificante. E allora cosa succede ? Succede una cosa abbastanza buffa, se non proprio grottesca, comprovante l’assurdità del mondo dell’arte : alla fine è il pubblico più giovane, i bambini, gli infanti privi di ritegno e condizionamenti, a decretare l’autentico valore di un’opera – e questo, ricorrendo talvolta a gesti di stizza o atteggiamenti ben poco rispettosi.

Penso infatti che sia stata la stizza, l’irritazione quasi nevrotica, a spingere una bambina di appena tre anni a danneggiare una scultura contemporanea valutata 50 mila euro ed esposta presso l’ultima edizione di Art Basel. L’azione si è svolta nel giugno scorso, durante l’illustre fiera d’arte che ogni anno si tiene nella cittadina svizzera di Basilea. Una donna stava passeggiando tra gli stand espositivi spingendo una carrozzina con dentro la giovanissima figlia. A un certo punto, entrata nello spazio fieristico dedicato alla galleria americana Matthew Marks, la donna ha lasciato la carrozzina troppo vicina al piedistallo che reggeva una preziosa scultura a forma di mosca, e la bimba ha subito cercato di afferrarla, afferrare la mosca finta per le zampe, provocandone la caduta al suolo e l’inevitabile guasto.

La scultura, realizzata dall’artista tedesca Katharina Fritsch e stimata a un prezzo che sicuramente in pochi possono permettersi, si è fragorosamente spezzata in due parti, le ali della mosca si sono staccate dal resto del corpo, ma per fortuna non si è trattato di un danneggiamento irrimediabile. Oggi probabilmente l’opera è già stata riparata.

Fosse questo un incidente isolato, potremmo imputarlo alla sbadataggine della madre, oppure all’ingenuità della bambina, invece negli ultimi tempi pare che il vandalismo minorile ai danni di dipinti e sculture sia in continua crescita. Lo scorso anno, infatti, un bambino del Kansas ha fatto cadere una statua esposta al Tomahawk Ridge Community Center, mentre nel 2016 due mocciosi pestiferi hanno distrutto una scultura al Museo del Vetro di Shangai sotto gli occhi divertiti dei genitori. Quali conclusioni trarre da tutto questo ? Forse dovrebbero essere loro, i bambini e le bambine, i veri opinion leader in materia d’arte contemporanea. Noi adulti, come sostenevo in partenza, spesso ci poniamo eccesive domande.

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