So che è poco educato ridere delle disgrazie altrui, ma stavolta non sono riuscito a trattenermi. L’episodio scatenante la mia ilarità, in questi caldissimi pomeriggi agostani, è accaduto qualche giorno fa all’interno del Museo di Arte Moderna Serralves, nella città di Porto, dove si sta svolgendo una mostra monografica dedicata allo scultore britannico Anish Kapoor. Autore di opere monumentali sparse ormai in tutto il mondo, insignito delle più alte onorificenze, Kapoor è considerato quale uno dei maggiori artisti viventi : non stupisce, pertanto, che ogni evento a lui dedicato attiri una discreta folla di curiosi.
L’esposizione Works, Thoughts, Experiments in corso nel museo portoghese raduna 54 suoi lavori che riflettono sul concetto di spazio, di pieno e di vuoto, e sugli strani giochi prodotti dalle illusioni ottiche. Credendo infatti che si trattasse di un semplice disco nero dipinto sul pavimento, un turista italiano di 59 anni si è avvicinato a un grande foro al suolo, profondo quasi due metri e mezzo, e ci è malauguratamente caduto dentro. Trasportato immediatamente all’ospedale, il malcapitato ha subito contusioni alla schiena ma è stato presto dimesso.
Responsabile dell’incidente è un’installazione intitolata Discesa nel Limbo e originariamente concepita da Anish Kapoor nel 1992 : un foro al centro del pavimento di una stanza cubica, accessibile tramite un’unica porta, crea nell’intenzione dell’artista l’illusione di un abisso senza fondo. Peccato tuttavia che non tutti riconoscano l’inganno, e a farne le spese questa volta è stato un ingenuo uomo italiano. L’amministrazione del Museo Serralves non ha tardato a prendere disposizioni affinché incidenti di questo tipo non si ripetano, l’installazione di Kapoor è adesso costantemente sorvegliata per evitare che visitatori sbadati non confondano il vuoto con il pieno e rischino così di rompersi una gamba – se non addirittura l’osso del collo.
Da parte dell’artista britannico, che in questi giorni pare non trovarsi in Portogallo, non c’è stato alcun commento alla piccola sciagura. Me la rido, io povero sciocco, di uno sfortunato capitombolo. Verrà il giorno, forse neanche lontano, che mentre sto passeggiando in un museo e ammirando i quadri esposti, uno di questi si stacchi dalla parete per precipitarmi in testa.
Potrebbe succedere…
Complimenti per il post!
Grazie !