Inutile che vi parli d’altro visto che siamo in piena Coppa del Mondo FIFA, il calciomercato è in ebollizione e Cristiano Ronaldo trasferirà presto il suo domicilio da Madrid a Torino per giocare con maglia bianconera. Con tutto questo, con tutte queste storie di soldi, di sport, di diritti televisivi e d’immancabile gossip, poco avrebbero a che fare le mie blande riflessioni su arte e artisti contemporanei.
Dato che tuttavia di calcio non ci ho mai capito una mazza, e di conseguenza non mi sentirei per nulla in grado di pronunciarmi sulle compravendite estive dei giocatori o sulla partita tra Francia e Croazia di domenica prossima, sono andato a pescare una notizia non più tanto recente ma che in questo momento, e soprattutto in questa sede, merita di essere rispolverata : alla gloria, almeno nelle mie intenzioni, del fuoriclasse portoghese in arrivo in Italia.
Era il marzo 2017 e Cristiano Ronaldo si sarebbe a breve aggiudicato il suo quinto Pallone d’oro, osannato quale uno dei calciatori più forti di tutti i tempi nonché conteso come testimonial d’eccezione di marche di mutande e shampoo antiforfora. Insomma, il bello e bravo Cristiano si trovava già in vetta alla celebrità, e qualcuno pensava bene di rendergli onore in una maniera molto speciale. Nell’aeroporto di Madeira, isola portoghese che diede i natali al calciatore, veniva presentata una scultura con le sue fattezze : una rappresentazione del mezzo busto, faccia e collo modellati nel bronzo.
Forse per via delle rughe accentuate, il sorriso forzato, il ciuffo a pennacchio o lo sguardo da ebete, ma il ritratto scolpito di Cristiano Ronaldo suscitava reazioni tutt’altro che favorevoli : chi lo trovava orribile, chi poco somigliante al Ronaldo in carne e ossa, chi atrocemente esilarante. L’unica persona ad apprezzarlo era il calciatore stesso.
Emanuel Santos, lo scultore portoghese artefice dell’opera, tentava di rispondere alle critiche feroci rivoltegli da tifosi e perdigiorno lanciandosi in paragoni al limite del sacrilego : “Anche Gesù non piaceva a tutti…” commentava sincero, prima di chiudersi in un disperato silenzio. Un anno più tardi, nel marzo 2018, l’artista se ne usciva con una nuova scultura di Cristiano Ronaldo, stavolta dai lineamenti più simili al modello originale : un modo, questo, di salvare la propria faccia ancor prima di quella del campione portoghese.
vada per il sorriso da ebete, comune denominatore di tutte le persone che pensano poco ma sono veloci nelle azioni ,e che per coloro che sono unti dal Signore, come nel caso del fuoriclasse portoghese, è una grande qualità operativa, ma non vedendo la seconda scultura, non si possono avere ripensamenti…
Hai ragione, avrei dovuto mettere anche la foto della secondo scultura. Ti garantisco comunque che è molto più verosimile – e bella – della prima.