Il suo nome è dolce, dolcissimo, dolce che più dolce non si può : più dolce di una canzone di Fabio Concato. Si chiama William Sweetlove, che tradotto dall’inglese in italiano suona come “Guglielmo Dolce Amore”. Al solo sentirlo pronunciare, viene voglia di innamorarsi. Oh William William perché sei tu William ? Un romanticone di questo calibro non può che venire dalla meta per eccellenza delle più belle lune di miele. Il Belgio, il Belgio fiammingo, le Fiandre occidentali : la città di Ostenda. Cara, fresca, dolce Ostenda. Un nome inglese per un artista belga. Semplicemente adorabile.
Questa mia piccola infatuazione, tuttavia, non è propriamente rivolta a Mr Sweetlove ma a una serie di sue sculture che ho scoperto un caldo pomeriggio estivo, per caso, pensando a tutt’altre faccende. Quello che si chiama il colpo di fulmine. A una prima occhiata paiono dei giocattoloni, dei pupazzi da luna park, gli inarrivabili premi bellamente esposti al bancone del tiro a segno, ma il loro creatore ha concepito queste stravaganti sculture come dei cloni, delle riproduzioni artificiali di esseri normalmente presenti in natura. Mentre gli altri artisti scolpiscono, stampano, scalpellano, William Sweetlove clona. Cloni in resina e poliuretano, materiali a loro volta risultato del riciclo, del riutilizzo, della trasformazione di altri materiali. Cloni di animali, cloni di esseri umani. Cloni in scala reale, cloni dalle proporzioni aumentate. Tartarughe, gatti, pinguini, cani, un pescatore… E persino Gesù Cristo.
L’origine di queste atipiche opere d’arte risale a qualche lustro fa, i tardi anni ’90, l’epoca dell’ormai mitica pecora Dolly. Vi ricordate di Dolly ? Beeehh, beehhhh ! Nata nel luglio del 1996 e morta sette anni dopo, la pecora Dolly fu il primo mammifero a esser stato clonato con successo. Un esperimento che oltre a segnare la Storia della scienza, segnò anche una tappa importante nella carriera artistica del nostro William. Se è possibile riprodurre in boccetta una timida e ingenua pecorella scozzese, allora un giorno si potranno creare in maniera artificiale degli esseri umani e animali teoricamente perfetti? Bella domanda. L’artista belga è profondamente toccato da questa tematica, le assurde possibilità della manipolazione genetica sugli animali, tanto da avvicinarsi a un collettivo di artisti italiani particolarmente sensibili all’argomento, The Cracking Art Group (e mi pare giusto : italiani o belga, il nome deve comunque essere inglese).
Artisti della rottura, della scissione, dello spacco, del “crack” appunto, i membri del Cracking Art Group lavorano sulla trasformazione del naturale in artificiale, dell’organico in sintetico, e soprattutto sui gravi pericoli che questa trasformazione comporta per l’ambiente e la società. No allo smog, no allo smog ! Le marce pacifiche e i bandieroni di Greenpeace lasciateli agli ambientalisti della domenica : gli artisti del Cracking Art Group si esprimono in maniera decisamente più sovversiva. Sapete che fanno ? Sguinzagliano i loro plasticosi animali giganti alla conquista dello spazio urbano. Nelle piazze, per le strade, nei musei, nei parchi, sui muri degli edifici… l’invasione del Cracking Art Group non si ferma davanti a nulla. E William Sweetlove non è da meno.
I tre cloni di bulldog che vedete sopra, ad esempio, stanno orgogliosi e impettiti nella piazza del municipio di Montélimar, in Francia, mentre il gattone qui accanto si aggira nei dintorni del Museo di Arte Contemporanea della stessa città. Non notate tuttavia qualcosa di strano in questi animali ? Non mi riferisco ai loro colori sgargianti, né al fatto di essere sovradimensionati. Parlo di un particolare curioso, anomalo, forse anche ironico. Non l’avete ancora scorto ? Scusate, non vi sembra un po’ bizzarro che dei cani calzino scarpe da tennis, o che un gatto vada a spasso con una borraccia a tracolla ? Precauzioni. Il loro creatore sostiene che si tratta di precauzioni. Il giorno in cui la Terra sarà sconvolta da catastrofi naturali come allagamenti, terremoti o carestie provocate dall’incoscienza umana, questi poveri cloni saranno equipaggiati per affrontare le avversità : contro i piedi all’umido o la gola secca, non esistono rimedi migliori di scarpe comode o abbondanti riserve d’acqua. E io che mi stavo già inventando improbabili spiegazioni metafisiche… Nell’arte contemporanea vige pur sempre la regola del buon senso, la stessa che speriamo continuerà a garantirci tre pasti al giorno per almeno un secolo a questa parte.