Tre Studi di Lucian Freud al prezzo di uno

Recentemente una notizia riguardante il mondo dell’arte contemporanea ha catturato l’attenzione mediatica. Qualcuno, presumibilmente la sceicca del Quatar Al-Mayassa, nel corso di un’asta di Christie’s tenutasi il 13 novembre a New York, si è aggiudicato per 142,4 milioni di dollari il trittico Tre Studi di Lucian Freud del pittore irlandese Francis Bacon. A fare di questa notizia una notizia da telegiornale di prima serata sono stati quei 142,4 milioni di dollari. Una somma che ha battuto il record detenuto dall’Urlo di Edvard Munch, venduto nel maggio 2012 per 119,9 milioni di dollari.

Queste cifre talmente astronomiche hanno un doppio effetto sulle opere d’arte. Le elevano al livello di beni di ultralusso, ma le sminuiscono attribuendo loro un semplice valore commerciale. L’arte non ha prezzo, si diceva una volta. Io adesso non ho nessuna intenzione di fare la morale, questo blog è già abbastanza noioso di suo. L’unica provocazione che mi permetto di lanciare è questa : prima che fosse venduto per 142,4 milioni di dollari, voi lo conoscevate Tre Studi di Lucian Freud di Francis Bacon ? Se la risposta è no, forse questo post potrebbe interessarvi.

Tre Studi di Lucian Freud
Tre Studi di Lucian Freud
Francis Bacon
1969. Olio su tela

Francis Bacon, chi era costui ? Omonimo del noto filosofo empirista inglese, di cui era anche discendente per parte paterna, Francis Bacon fu uno dei più grandi pittori del XX secolo. Nato a Dublino nel 1909 e morto a Madrid nel 1992, elaborò uno stile inconfondibile che gli valse il titolo di “quell’uomo che dipinge quei quadri orribili” da parte di Margaret Thatcher. Le sue opere, effettivamente, non sono gli innocui quadretti di paesaggi marini da appendere in bagno, ma tormentate ricerche sull’essere umano.

Ispirandosi a una tradizione che risale al manierismo italiano del XVI secolo, Bacon dipinge dei personaggi che adottano posizioni contrarie alle regole dell’anatomia, dando l’impressione di volgersi nello stesso tempo in direzioni opposte. Le proporzioni e la prospettiva dei corpi e dei volti vengono in tal maniera contorte e sovrapposte, scombinate, comunicando al pubblico un senso di estatico disagio. I critici vedono nelle sue figure dolorose e inquietanti la rappresentazione dell’angoscia dei tempi moderni ; Francis Bacon, dal canto suo, lascerà uno dei commenti più candidi che si possano mai fare sull’arte pittorica : “Ho sempre voluto – senza mai riuscirci – dipingere il sorriso”.

Ma ora veniamo a Tre Studi di Lucian Freud : un trittico, ovvero un’opera composta da tre quadri, che Francis Bacon dipinse nel 1969 presso il suo studio al Royal College of Art di Londra. A venire triplicemente ritratto, l’amico e collega Lucian Freud, pittore inglese di origine tedesca nonché nipote del celebre psicanalista Sigmund Freud. I due artisti si conoscono da vari anni, e da vari anni si ritraggono a vicenda. Quasi fosse una gara.

In questo trittico Lucian Freud è seduto su una sedia di legno e inserito in una sorta di gabbia stilizzata, la cui parte posteriore poggia contro la testiera di un letto. Un luogo in cui l’astratto confina con il metafisico, direbbero quelli che parlano bene. La sua figura flessuosa è ripetuta tre volte in posizioni sempre diverse, mentre il viso, irriconoscibile, pare esser preda di impulsi repentini, impossibili da delineare con forme fisse. Il giallo ocra sullo sfondo, fin troppo acceso per un quadro di Bacon, conferisce a tutte le scene una luminosità crepuscolare, capace di temperare il contrasto tra le linee dritte e spigolose della gabbia stilizzata e la posa convulsa di Lucian Freud… Mi rendo conto che potrei usare quante più belle parole possibili, ma non riuscirei mai a comunicare l’effetto della contemplazione dal vivo di questi tre quadri.

Pensate che furono esposti per la prima volta nel 1970 alla Galleria d’Arte Galatea, a Torino, per essere venduti separatamente qualche anno dopo e provocare così la grande indignazione nell’artista. Dopotutto, scomporre un trittico è come separare gli spaghetti dalla salsa di pomodoro. Per fortuna alla fine degli anni ’80 i quadri verranno riuniti da un collezionista romano ed esibiti insieme negli Stati Uniti, fino ad arrivare a quel fatidico 13 novembre 2013 ed entrare nel Guinness dei primati. E capitare, in conclusione, anche su questo blog.

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9 risposte a "Tre Studi di Lucian Freud al prezzo di uno"

  1. Io ero a conoscenza dell’esistenza del pittore Francis Bacon, ma solo per la fortuita omonimia con il filosofo…Leggendo questo articolo, spiritoso e serio al contempo, l’ho conosciuto meglio e certamente andrò a farmi delle ricerche. Grazie per aver contribuito in qualche modo a farmi avvicinare ad un altro artista!

  2. Bravo Riccardo, conosco Bacon, qualche anno fa ho visto dei suoi quadri ad una mostra a Roma alla Galleria Borghese, questo tuo approfondimento me lo ha fatto apprezzare ancora di più, certo sono quadri da vedere nelle giornate di sole……………..

  3. Ti consiglio, se hai piacere, di leggere il libro: “Francis Bacon. Logica della sensazione”, di Gilles Deleuze. A me personalmente ha dato innumerevoli strumenti per “guardare” l’opera di Bacon da altri punti di vista, e in alcuni casi per rivalutare completamente alcuni dipinti. Complimenti per il Blog! ciao

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