Lorenzo Mattotti e quello che non penso degli attentati di Parigi

Tutti, tutti che hanno voluto dire la loro. Politici, giornalisti, comici, professori, sportivi, sacerdoti. Persino George Clooney ha fatto la sua breve e irresistibile uscita. Sugli episodi di sangue accaduti a Parigi due settimane fa, l’assalto alla redazione della rivista satirica Charlie Hebdo e la sparatoria al supermercato kosher, non si è certo lesinato con i commenti.

Ora non preoccupatevi, non intendo propinarvi una mia possibile interpretazione dei fatti. Ma con quale autorità potrei io… D’altro canto, non mi piacerebbe neppure che le tragedie fossero trattate con indifferenza. Per questo motivo ho deciso di rendere omaggio alle vittime degli attentati a modo mio, pubblicando un piccolo post dedicato a uno dei tantissimi disegni ispirati dai terribili eventi.

lorenzo-mattotti

S’intitola E la morte non smette mai di divertirsi e il suo autore è Lorenzo Mattotti, illustratore e fumettista italiano attualmente residente nella capitale francese. Una matita straordinaria, quella di Mattotti. Classe 1952, disegnatore di fama internazionale, Mattotti ha pubblicato diversi libri e realizzato vignette per giornali e riviste del calibro di The New Yorker, il Corriere della Sera e Le Nouvel Observateur.

Il bianco e il nero, le figure macabre, il paesaggio desolato, l’atmosfera da incubo… il disegno di Mattotti fa accapponare la pelle. In retorica si chiama allegoria, ovvero l’espressione di un’idea attraverso la rappresentazione di un’immagine o la narrazione di una storia che celano significati secondi, significati indiretti. Una maniera di comunicare che risale ai versi di Dante Alighieri o alle acqueforti di Francisco Goya, quando mica era possibile dire apertamente tutto quel cavolo che ci passava per la testa. Bei tempi, questi: basta aprire un blog, o tutt’al più stampare un giornale, per rendersi conto che… No, la pianto qui. Altrimenti finisce che pure io dico la mia.

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